Katarte / Donne nell’Arte Da Tiziano a Boldini
Giovanni Boldini. Ritratto di Nanne Schrader. Olio su tela. Collezione privata
Seducenti modelle, dame eleganti, madri affettuose, eroine mitologiche e instancabili popolane. 90 capolavori testimoniano l’immagine della donna.
Donne nell’Arte Da Tiziano a Boldini, curata da Davide Dotti, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, col patrocinio della Provincia di Brescia, del Comune di Brescia e della Fondazione Provincia di Brescia Eventi, in partnership con Fondazione Marcegaglia onlus, presenta oltre 90 capolavori di artisti quali Tiziano, Guercino, Pitocchetto, Appiani, Hayez, Corcos, Zandomeneghi, De Nittis e Boldini che, con le loro opere, hanno saputo rappresentare la personalità, la raffinatezza, il carattere, la sensualità e le più sottili sfumature dell’emisfero femminile, ponendo particolare attenzione alla moda, alle acconciature e agli accessori tipici di ogni epoca e contesto geografico.
Grazie alla collaborazione con la Fondazione Marcegaglia Onlus, è possibile approfondire tramite appositi pannelli di sala alcune tematiche di grande attualità sociale e mediatica quali le disparità tra uomini e donne, il lavoro femminile, le violenze domestiche, l’emarginazione sociale e le nuove povertà. Le opere d’arte diverranno quindi formidabili veicoli per sensibilizzare il pubblico – soprattutto quello più giovane – verso argomenti di grande importanza socio-culturale.
L’avvincente percorso espositivo è suddiviso in otto sezioni tematiche dedicate a:
Sante ed eroine bibliche, Mitologia in rosa, Ritratti di donne, Natura morta al femminile, Maternità, Lavoro, Vita quotidiana, Nudo e sensualità.
“Il tema della donna – afferma il curatore Davide Dotti – è così affascinante e coinvolgente che gli artisti, soprattutto tra XVI e XIX secolo, lo hanno indagato da ogni prospettiva iconografica, eternando le “divine creature” in capolavori che tutt’oggi seducono fatalmente il nostro sguardo.
Per il visitatore è l’occasione di compiere un emozionante viaggio ricco di sorprese, impreziosito da dipinti inediti scoperti di recente in prestigiose collezioni private, opere mai esposte prima d’ora, e incontri ravvicinati con celebri donne del passato, tra cui la bresciana Francesca (Fanny) Lechi, ritratta nel 1803 dal grande Andrea Appiani in una straordinaria tela che dopo oltre venticinque anni dall’ultima apparizione torna visibile al pubblico”.
Tra i capolavori della mostra, si segnala la Maddalena penitente, un olio su tela di Tiziano, firmato per esteso, proveniente da una collezione privata tedesca, esposto per la prima volta in Italia.
A proposito di questo dipinto, Peter Humfrey, una delle massime autorità a livello internazionale di Tiziano e autore del catalogo ragionato delle opere del maestro cadorino, ha scritto che “si tratta di una variante di alta qualità di una delle composizioni più avidamente ricercate di Tiziano. Le altre redazioni autografe sono state dipinte non solo per i suoi più importanti committenti – come il re Filippo II di Spagna – ma anche per altri illustri personaggi del suo tempo, quali Antoine Perrenot de Granvelle – consigliere dell’imperatore Carlo V d’Asburgo nonché viceré del regno di Napoli – e il potente cardinale Alessandro Farnese. Le vigorose pennellate frante e il denso impasto cromatico, suggeriscono una datazione al 1558-1563 circa, in prossimità della realizzazione della versione della Maddalena penitente dipinta per Filippo II nel 1561”.
A questa, si aggiunge Coppia di amanti in piedi, un disegno di Gustav Klimt (1862-1918), principale esponente dell’avanguardia viennese, che anticipa le soluzioni stilistiche de Il bacio e de L’Abbraccio del Fregio Stoclet, due tra i capolavori più conosciuti del maestro austriaco.
Tra le novità che questo nuovo capitolo della mostra propone, si segnala Nudo di spalle (1879-1880) di Giuseppe De Nittis, uno dei punti d’arrivo dell’evoluzione pittorica dell’artista pugliese, La dama del pappagallo (1872) rara e importante opera di Mosè Bianchi, La notte (1902), un insolito dipinto di nudo realizzato dal bresciano Gaetano Cresseri, o ancora La raccolta di granturco di Achille Glisenti, patrimonio delle collezioni civiche bresciane, che ritorna a Palazzo Martinengo dopo l’intervento di restauro realizzato grazie alla collaborazione tra Comune di Brescia, Fondazione Brescia Musei e Associazione Amici di Palazzo Martinengo.
Traendo ispirazione da testi sacri e libri agiografici, gli artisti hanno licenziato tele oggetto di secolare devozione che raffigurano le più famose sante della cristianità insieme al proprio attributo iconografico: Maddalena col vasetto di unguenti; Caterina con la ruota dentata; Barbara con la torre; Margherita con il drago; Cecilia con gli strumenti musicali. Senza dimenticare le eroine bibliche quali Giuditta, Salomè, Dalila, Susanna e Betsabea, le cui tormentate vicende personali sono narrate nell’Antico Testamento.
Anche la letteratura classica e la mitologia hanno fornito agli artisti infiniti spunti di riflessione, come nel caso delle storie che riguardano divinità (Diana, Venere, Minerva, Giunone), celebri figure mitologiche (Leda, Europa, Onfale, Circe, Dafne) e illustri donne del mondo antico che, con coraggio e drammatica determinazione, hanno preferito la morte al disonore.
Si pensi, a tal proposito, alla regina d’Egitto Cleopatra, che decise di togliersi la vita, dopo il suicidio dell’amato Antonio, per non consegnarsi viva nelle mani dell’acerrimo nemico Ottaviano e subire la pubblica umiliazione; a Lucrezia, che si trafisse il petto con il pugnale dopo essere stata avvilita e violentata da Sesto Tarquino; e a Sofonisba, che bevve il veleno inviatogli dal marito Messinissa per non vivere un’esistenza mortificata come schiava dei romani.
Soprattutto nell’ambito della pittura italiana dell’Ottocento, vera protagonista della rassegna, la donna è stata colta nella dimensione domestica, alle prese con le faccende della vita quotidiana e del lavoro; nei panni di madre affettuosa che accudisce con amore i propri figli; e anche in atteggiamenti maliziosi e in situazioni intime per esaltarne il fascino e la carica sensuale, come testimoniano gli straordinari capolavori presenti in mostra di Giovanni Boldini, il più grande artista italiano della Belle Époque.
In occasione della mostra di Palazzo Martinengo, il Museo Diocesano di Brescia organizza una piccola e raffinata esposizione con 13 opere, a cura di Davide Dotti, per approfondire la tematica della raffigurazione femminile nella pittura a soggetto sacro. Dal 12 febbraio, con il biglietto di “Donne nell’Arte da Tiziano a Boldini”, si potrà visitare gratuitamente il museo e la rassegna allestita negli spazi dell’ex convento di San Giuseppe (via Gasparo da Salò, 13).
L’Associazione Amici di Palazzo Martinengo devolverà l’1% del ricavato della biglietteria a Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro con l’obiettivo di sostenere la migliore ricerca per la prevenzione, la diagnosi e la cura dei tumori femminili.
Orari:
Mer / Gio / Ven 9 – 17; sab / Dom / Festivi 10 – 20; Lun – Mar chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima
Aperture straordinarie: Pasqua (17 Ap), Pasquetta (18 Apr), 25-26 Apr, 1° Mag, 2 Giu
Biglietti (audioguida compresa):
intero 12 €
ridotto 10 € (gruppi superiori alle 15 unità, minori di 18 e maggiori di 65 anni, studenti universitari con tesserino, soci Touring Club con tessera, soci FAI con tessera, insegnanti, possessori di carta di credito e bancomat Banco BPM)
ridotto scuole 6 €
Gratuito, minori di 6 anni, disabili con un accompagnatore, giornalisti con tesserino, guide turistiche, due insegnanti per scolaresca, un accompagnatore per gruppo di adulti.
Visite guidate gruppi:
€ 80,00 per gruppi di adulti; € 40,00 per le scuole
La prenotazione è obbligatoria per tutte le tipologie di visita guidata.
Enti Promotori:
Provincia di Brescia
Comune di Brescia
Fondazione Provincia di Brescia Eventi
Fondazione Marcegaglia Onlus
Link di approfondimento:
su ValutazioneArte.it
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