Katarte / La Scandalosa arte di James Ensor
La Caduta degli Angeli Ribelli, 1889, (part.)
Biglietti non disponibili
fino al 7 settembre 2014
Già nella sua adolescenza James Ensor (1860-1949) mostrava la sua genialità; appena ventenne era un indiscusso maestro pittore originalissimo nell’avanguardia del 1880. Il Getty Muesum propone alcuni dei suoi migliori lavori tra maschere, paesaggi, nature morte e alcuni interni borghesi e malinconici, tra cui una mangiatrice di ostriche si abbuffa a un tavolo ben imbandito, come se volesse condividere il suo appetito con lo spettatore. Ma a metà degli anni ’80, all’improvviso Ensor cambia registro.
Allegorico, contemplativo, funesto, stravagante, sferzante, beffardo e grottesco, un narciso introverso ma anche provocatoriamente litigioso, tormentato da un incessante malanimo. Questo è il nuovo James Ensor; personaggio singolare ma irrinunciabile dell’arte moderna, magnifico antesignano non solo dell’espressionismo. Ensor passa tutta la sua vita a Ostenda, città natale sulla costa nordica del Belgio, e qui permane testardamente aggrappato a quell’embrione della sua casa natale, cordone ombelicale e fonte d’ispirazione del suo mondo fiabesco.
Le maschere di carnevale nel negozio di famiglia hanno fortemente influenzato il giovane Ensor tanto da fagocitarle nelle sue tele. I suoi soggetti sfoggiano sconcertanti volti dal naso lungo, diavoli mascherati, demoni, sopra i quali l’artista costruisce delle spesse corazze ai sentimenti e alle emozioni. Con grande slancio in quel periodo pre-freudiano si tuffa dentro una ricerca psichica scandagliando nel profondo del suo subconscio. Qui ha trovato le sue follie sopite, le percezioni agghiaccianti che avrebbero farcito di colori i suoi pennelli e i quadri per gli anni futuri. Opere che nessuno sembra di capire e che daranno origine a un grande scandalo tra i suoi amici e colleghi più stretti: ma intanto quei lavori hanno fatto di lui l’artista più famoso del Belgio.
La mostra sottolinea l’eccezionale evoluzione artistica di James Ensor nel decennio che si conclude con il suo avanguardistico capolavoro, L’entrata di Cristo a Bruxelles, un atto d’accusa provocatoriamente satirico della società moderna belga, che è una delle maggiori attrazioni del Getty Museum. Presenti circa 100 tra dipinti e disegni provenienti dal Museo Reale di Belle Arti di Anversa, insieme a una ricca selezione di disegni e incisioni dell’artista dall’Art Institute di Chicago, e il J. Paul Getty Museum stesso.
Liberandosi da una marcata impronta verista, di moda in quel tempo, e puntando verso le più aperte tendenze europee, l’arte di Ensor si è trasformata velocemente in un universo fantastico, bizzarro. Un’esplosione di pazza creatività che ha scatenato gli ultimi sviluppi delle avanguardie di fine e inizio secolo. Ensor è stata una fonte dalla quale hanno attinto a piene mani tutte le libere tendenze artistiche, vecchie e nuove, che in modo eccentrico fluttuavano tra pittura, disegno e incisione. Questo fu un periodo di grande instabilità sociale e politica in Belgio, ma anche di prodigiosa effervescenza culturale.
L’evento è un grande spettacolo e mostra una grazia tutta originale da cui è difficile separarsi. Forse il periodo trattato è troppo breve rispetto a una carriera artistica intensamente produttiva di un pittore che è morto a 89 anni. Si ha la sensazione che sia solo un accenno, una prospettiva unilaterale dei dipinti di Ensor. Una fotografia del 1920 lo immortala mentre gioca con l’harmonium. Scopriamo così un inedito Ensor maestro e compositore di musica che scrive persino un balletto, per il quale ha disegnato naturalmente le scene e i costumi. La sua arte in ogni forma, ha continuato ad evolversi senza sosta.
“Ho grande ammirazione per James Ensor e le sue immagini dipinte. Praticamente un recluso, Ensor dipinse la sua vita. Attirano molto con impatto psicologico le sue maschere dipinte che le persone indossano“. Sarah E. Fensom pubblicato in Arte e Antiquariato.
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