Katarte / Alberto Burri. Fenomeno “Unico e Multiplo” con i Cellotex
Cellotex, cm. 70 X 100
Biglietti non disponibili
Fino al 12 ottobre 2014
Da qualche anno il Comune di Gaeta, attraverso l’Associazione Culturale Novecento, che gestisce la Pinacoteca Comunale, dedica maggiori risorse alle iniziative d’Arte, per l’educazione estetica dei propri cittadini, e per elevare il target turistico della città. Eventi di spicco sono stati concretizzati con mostre di grandi maestri del Novecento internazionale. Da Hartung a Magnelli, da A Sun Wu a Siza e Burkhardt per arrivare a Burri. Un grande successo grazie alla dedizione di Antonio Sapone, gallerista di fama internazionale, che ha posto la Pinacoteca di Gaeta all’attenzione del mondo dell’Arte.
Alberto Burri, un colosso nel panorama estetico internazionale, è intervenuto incisivamente sull’espansione e il trionfo di alcune avanguardie artistiche più estreme del XX secolo. Concettuale, sperimentale, informale, neoplastico, barocco, classico. E’ stato un rincorrersi di aggettivi per i critici che hanno inventato antitetiche categorie per circoscrivere il genio di Città di Castello. I cicli dei Cellotex raggiungono il vertice irripetibile, il punto culminate per verificare l’opera globale precedente, “Il mio ultimo quadro è uguale al primo “– egli stesso asseriva.
Burri collauda il Cellotex a partire dagli anni Settanta; è un materiale industriale, un impasto di colla e segatura usato per coibentare i tetti su cui l’artista, vivendo una parabola creativa fondata sulla sperimentazione, opera sovrapponendo velature di colore acrilico o plasmandovi campiture monocrome tone sur tone, graffiando spesso la superficie fino scavarne le tessiture ricongiungendo il rapporto tra luce e colore.
L’opera è di già il materiale utilizzato, il suo intervento creativo ammalia dopo che la materia prima è stata metabolizzata, una prospettiva che suggerisce una rievocazione, una meditazione, non sbeffeggiando la vita, anzi indagandola e interloquendo con essa attraverso i mezzi: logori sacchi, ritagli di tessuto, rattoppi deteriorati che esprimono una emozionante lacerazione morale e fisica.
Il soggetto principale delle sue opere è perennemente la materia in tutte le sue trasformazioni: sabbie e vecchie tele di juta ricucite vengono utilizzate in sostituzione dei colori sulle tele. Le sue opere rivoluzionano il rapporto tra materia, forma e colore, come Burri stesso spiega: “Nel sacco trovo quella perfetta aderenza tra tono, materia e idea che nel colore sarebbe impossibile”. Primi attori di una rivoluzionaria concezione della pittura diventano il catrame, muffe e plastiche, materiali i più difformi. Affiancata ai cellotex e ad alcuni disegni sarà mostrata a Gaeta una prestigiosa collezione dell’opera multipla del Maestro; i Legni del 1956, le Plastiche del 1957 e i Ferri del 1958, le Combustioni del 1963-64, i Cretti del 1971, i Multiplex del 1981, la serie di sei serigrafie dal titolo Cellotex del 1992, gli Oro e Nero del 1993, i suggestivi Monoplex del 1994.
In particolare il ciclo dei Cellotex neri, descritto da Burri col titolo di Annottarsi, emerge per la nitidezza, l’essenza costruttiva e la semplificazione estrema a cui giunge negli anni Ottanta il suo percorso creativo. I Cellotex neri sono opere meditative e notturne che ricapitolano la bellezza della vita e suggeriscono infine il silenzio cosmico.
L’evento mette in prima scena soprattutto le opere grafiche, in particolare acqueforti, acquetinte, litografie e serigrafie, a cui l’artista umbro si dedicò con disciplina e impeto sperimentale, conquistando risultati di assoluto pregio che interpretavano su carta gli sbocchi materici delle sue combustioni, muffe e cretti. In queste opere, forme chiaramente allusive di corpi femminili, si effondono in colori ritmici e cristallini tenacemente interloquenti con neri maestosi, alternativamente lucidi e opachi.
Alberto Burri nasce a Città di Castello, in Umbria, il 12 marzo del 1915, e si laurea in medicina nel 1940. Durante la seconda guerra mondiale è ufficiale medico in Tunisia, dove viene fatto prigioniero dagli americani e trasferito nel campo di Herenford in Texas dove comincia a dipingere. Nel 1947 rientra in Italia a Roma dedicandosi alla pittura. Insieme a Lucio Fontana è stato il summa dell’esperienza artistica internazionale nella storia dell’arte italiana del 900, una delle personalità cardine dell’informale. Un suo carissimo amico di Firenze diceva : “Ecco questo era Alberto: metteva assieme sacchi, stracci, plastica bruciata e si chinava davanti a Piero Della Francesca“.
Orari di apertura: Giugno, Luglio e Agosto: tutti i giorni, compresi i festivi, tranne il il lunedì dalle 17 alle 22
Settembre e Ottobre: Venerdì 16 -19 / Sabato e Domenica 11-13/16-19
Ingresso: € 5,00, ridotto €3,00 – gratuito studenti e over 65; prenotazioni e info: 0771 466346 – 339 2776173
E‘ possibile prenotare la visita in altri giorni ed altre ore telefonando al 3392776173 o inviando una e-mail con attesa di conferma a pinacotecagaeta@gmail.com
Catalogo: Magonza Editore
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