Katarte / Da Kandinsky a Pollock. L’inestimabile collezione dei Guggenheim
Vasily Kandinsky. Curva dominante, 1936. Olio su tela. Museo Solomon R. Guggenheim. Solomon R. Guggenheim Founding Collection, New York / Ph. Kristopher McKay
Biglietti non disponibili
Fino al 24 luglio 2016
“Da Kandinsky a Pollock. La grande arte dei Guggenheim”.
Una mostra, curata da Luca Massimo Barbero, per due miti del collezionismo mondiale: Peggy e Solomon, entrambi Guggenheim. Donna all’avanguardia lei, facoltosa e giovane ereditiera, collezionista e mecenate, ma anche mercante e gallerista, amante dell’arte e degli artisti. Pionieristica, con un fiuto innato per la scoperta di nuovi talenti, nel 1946 fece scandalo pubblicando l’elenco completo degli artisti suoi amanti nel libro autobiografico Out of This Century.
Imprenditore raffinato, Solomon, non apprezzando molto i progetti artistici della nipote Peggy, delegò alla baronessa e pittrice tedesca Hilla Rebay la cura della sua collezione astrattista. “Scoprirà presto che lei diffonde mediocrità, se non addirittura spazzatura”. Questa fu la risposta perentoria che la Rebay diede quando Peggy le propose l’acquisto di una tela di Kandinsky al posto di un dipinto di Bauer, artista suo amante.
Certo la baronessa Rebay non immaginava che quella “spazzatura”, dopo riconoscimenti a livello universale, oggi è la regina in bella esposizione a Palazzo Strozzi per un confronto che delinea le due anime del mecenatismo americano, Peggy e Solomon, invitandoci alla lettura dei due incompatibili temperamenti. Per Peggy gli artisti erano essenzialmente amici, Solomon più formale e votato alle collezioni, è qui presente con opere rare di Gabo, Van Doesburg e Dubuffet.
L’obiettivo per entrambi, innamorati e cultori d’arte, inarrestabili collezionisti e promotori di musei, è poter diffondere un rivoluzionario concetto di fruizione visiva a vantaggio del pubblico. Peggy vive immersa nell’embrione delle avanguardie a lei contemporanee, ne è parte fondante e stimolante, motivandole, promuovendole per farle espandere. Forte di una collezione favolosa ampliatasi negli anni, Solomon, invece cementa il pilastro di una reale sintesi avanguardistica del movimento astrattista manovrando i primi passi dai grandi maestri del vecchio continente.
Tra le opere esposte ci sono Curva dominante di Kandinsky, Il bacio di Max Ernst, manifesto dell’arte surrealista, Studio per scimpanzé di Francis Bacon, capolavori dell’Espressionismo astratto americano come Risplendente di Sam Francis e Miscuglio di grigio di Frank Stella e la ipercromatica Preparativi di Roy Lichtenstein.
L’architetto Luigi Cupellini, ha segmentato e allestito l’esposizione cronologicamente in nove sale dal 1916 al 1968:
I – I Guggenheim e le loro Collezioni
II – Europa-America. Il Surrealismo e la nascita delle nuove avanguardie.
III – Jackson Pollock
IV – L’Espressionismo astratto.
V – L’Europa del dopoguerra.
VI – Palazzo Venier dei Leoni: Peggy e Venezia.
VII – La grande pittura americana.
VIII – Marc Rothko.
IX – Gli anni sessanta. L’inizio di una nuova era.
Si inizia con Peggy e la sua galleria-museo Art of This Century, e a seguire lo zio Solomon con il Museo Guggenheim di New York. Nella seconda sala c’è Peggy e il Surrealismo, a Jackson Pollock e alla sua avventurosa vita è dedicata la terza, mentre all’Espressionismo astratto di Willem de Kooning e alle esperienze artistiche maturate in Europa sono le sale 4 e 5. La sala 6 è dedicata alle opere e oggetti degli artisti di cui Peggy amava circondarsi. Nella 7 il colore piatto di Luis Morris, il razionalismo di Frank Stella e i mobiles di Alexander Calder.
A Rothko, di cui Peggy fiutò subito il talento, è dedicata interamente la sala 8. Le ricerche sperimentali degli anni ’60 in Europa e negli Stati Uniti completano la mostra nella sala 9. Il perimetro pluridecennale della vicenda artistica dei Guggenheim si circoscrive, lasciando però salde radici che partoriscono un prorompente movimento artistico, la Pop Art, il nuovo linguaggio dell’arte contemporanea. Quì ne possiamo contemplare il carattere da una gigantesca opera di Roy Lichtenstein “Preparativi” del 1968, in cui l’artista, in stile fumettistico, denuncia la guerra in Vietnam.
Biglietti: Intero € 12,00; Ridotto e gruppi € 9,50 e € 4,00. Costo prevendita € 1,00
Orari: Tutti i giorni 10.00-20.00; Giovedì 10.00-23.00. Dalle ore 9.00 solo su prenotazione. Accesso in mostra consentito fino a un’ora prima dell’orario di chiusura.
Link. www.palazzostrozzi.org
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