Katarte / Splendori del Rinascimento a Venezia. Andrea Schiavone tra Tintoretto e Tiziano
Andrea Schiavone. Diana e Atteone, 1559 ca (dettaglio). Olio su tela, cm. 111 x 115. Kunsthistorisches Museum Gemäldegalerie. © Museum Vienna
Dal 28/11/2015 al 10/04/2016
Biglietti non disponibili
Fino al 10 aprile 2016
Venezia proietta un sorprendente raggio di luce sulle tele di uno dei più spregiudicati interpreti della pittura veneta del 16° secolo: il misterioso maestro Schiavone (1510 – 1563) ben noto solo tra gli addetti ai lavori. Circa 140 opere documentano il percorso artistico di questo pittore e incisore, Andrea Meldola, noto anche come “Schiavone”, maestro di una tecnica pittorica innovativa per l’epoca.
Andrea Schiavone, raffinatissimo disegnatore e prolifico incisore, partito dai modelli del Parmigianino, adottò un linguaggio pittorico antiaccademico, originale, tormentato e dibattuto, definito “informale Rinascimento”. Allo stesso tempo fu antesignano nell’enunciazione di uno stile essenziale nuovo che condizionò persino Tiziano e lo stesso Tintoretto, ammirato da Carracci e da El Greco, eccellendo davvero nel gruppo degli altri artisti del suo tempo.
Grandiosa rassegna con dipinti, disegni e incisioni, la maggior parte dei quali mai esposti e prestati da prestigiosissime istituzioni. The Royal Collection di Elisabetta II, Kunsthistoriches Museum e dall’Albertina di Vienna, Metropolitan Museum of Art di New York, Accademia Croata di Scienze e Arti di Zagabria, Gamdälde Galerie di Dresda, Musée du Louvre di Parigi e dal British Museum di Londra. Più di 80 lavori di Andrea Schiavone sono raggruppati per la prima volta; un corpus di tele che saranno una pietra miliare irrinunciabile nell’approfondimento dello studio sul panorama della pittura rinascimentale veneziana e sul Cinquecento italiano.
In Europa o nella Serenissima ogni famiglia nobile mirava a un’opera di Schiavone. Lo stesso Vasari ricordava che “la maggior parte delle sue opere sono stati quadri, che sono per le case de’ gentiluomini”. Anche Leopoldo de’ Medici, nel 1654, acquista il “Caino e Abele” da Schiavone , mentre Leopoldo Guglielmo d’Asburgo collezionava parecchie tele del Meldola. L’utopia rinascimentale veneziana rivela un altro grande maestro in Schiavone, la cui arte, fabbrica di luce e dinamismo, densi colori e intrepide pennellate, ispirerà Rembrandt e sbalordirà Tiziano.
Nella mostra, a cura di Lionello Puppi ed Enrico Maria Dal Pozzolo, sono esposte le opere di altri grandi pittori del suo secolo come il Parmigianino (Madonna di San Zaccaria), così come l’amico Jacopo Tintoretto (Caino e Abele) e Tiziano Vecellio (Madonna Aldobrandini) e ancora Vasari, Bassano, Veronese, Polidoro da Lanciano, Lambert Sustris. Un ricco catalogo testimonia a tutto tondo l’ampia influenza dell’insegnamento di Andrea Meldola.
Orario: 10.00 – 17.00. Il servizio di biglietteria termina 1 ora prima della chiusura
Biglietti: Intero € 12,00; Ridotto € 10,00
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