Katarte / GOLA Arte e Scienza del gusto
Sophie Calle. Dieta monocromatica, 1997
Biglietti non disponibili
dal 31 gennaio al 12 marzo 2014
[dropcap]D[/dropcap]e gustibus disputandum est. “GOLA. Arte e scienza del gusto” è una mostra che sfida tutti i cosidetti buongustai proponendo un confronto tra piacere e alimentazione, per farci intendere perché il gusto sia un elemento perno della nostra vita, coinvolgendo intensamente la nostra sfera emotiva.
Il suo percorso si articola in cinque ambienti espositivi, dedicati ad altrettanti temi, in cui le intuizioni di alcuni grandi artisti contemporanei saranno affiancate da exhibit scientifici che esplorano i meccanismi, sia istintivi sia legati all’apprendimento, attraverso i quali l’evoluzione ha nascosto dietro al piacere di un attimo una complessa valutazione delle proprietà nutrizionali del cibo che stiamo mangiando. Così, ad esempio, non mancherà l’ironia trasgressiva di Marilyn Minter con le sue iperrealistiche foto, mentre Marina Abramovic in un video addenta e poi mangia fino alla fine una cipolla cruda, o Sophie Calle ci mostra in una serie di foto i piatti che compongono la speciale dieta monocromatica che l’artista si è imposta.
[dropcap]S[/dropcap]e il gusto è sempre stato riconosciuto come un ingrediente chiave della nostra vita emotiva, oggi la scienza sta cercando di capire perché lo sia.
Anche molti artisti ne hanno fatto l’oggetto esplicito della loro ricerca, della loro curiosità e del loro divertimento, mettendone a fuoco aspetti che nelle nostre vite distratte spesso ci sfuggono.
La risposta alla domanda “si può discutere del gusto?” è dunque: sì, si può parlare del gusto. Per celebrarlo, non mortificarlo, ma capirlo. Non solo si può, ma si deve. Sia per l’interesse intrinseco dell’argomento, sia per l’estrema attualità dei problemi di salute provocati dall’abbondanza di cibo di questi anni
Il visitatore sarà incuriosito per tutte le informazioni trasmesse dai cibi che mangiamo: non è solo il sapore a determinare le nostre scelte quotidiane, ma l’odore, l’aspetto, la consistenza contribuiscono a crearci i dilemmi di noi mangioni; i sensi del gusto, i segreti dei cibi-spazzatura e la ri-costruzione del gusto, sono infatti i temi indagati per ribaltare il celebre aforisma che per secoli ci ha impedito di discutere sul gusto.
1- I dilemmi dell’onnivoro
In che modo e perché l’evoluzione ci ha “nascosto” una scelta alimentare complessa e difficile dietro un meccanismo emotivo basato sul piacere.
2- I sensi del gusto
Come tutti i sensi partecipano alla valutazione del cibo in base a criteri incisi nel nostro DNA, quindi molto simili in ciascuno di noi, per poi integrare tutte le informazioni in un’unica sensazione.
3- Buono da pensare
Dove non arriva la biologia, arriva l’esperienza – nostra, ma soprattutto degli altri – attraverso una serie di meccanismi di apprendimento dai quali dipendono la straordinaria diversità delle culture alimentari del mondo e
l’identità stessa di ciascuno di noi.
4- I segreti dei cibi-spazzatura
Oggi alcuni cibi iper-appetibili, creati dall’industria in modo da risultare “irresistibili”, grazie al loro mix di nutrienti stimolano in maniera innaturale i meccanismi cerebrali della gratificazione e dell’attenzione, fino a creare forme di vera e propria dipendenza.
5-La ri-costruzione del gusto
Come superare il conflitto che si è creato fra meccanismi naturali del piacere a tavola e le esigenze di un’alimentazione sana?
Artisti presenti:
Cheryl Donegan, Marina Abramovic, Sophie Calle, Ernesto Neto, Anri Sala, Boaz Arad, Gabriella Ciancimino, Jørgen Leth, Sharmila Samant, Martin Parr, Christian Jankowski, Hannah Collins, Marilyn Minter.
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