Katarte / Il poema sinfonico della notte. Da Tutankhamon a Caravaggio, Van Gogh…
Caravaggio. Marta e Maria Maddalena, 1598 circa, olio e tempera su tela, (dettaglio)
Biglietti non disponibili
Dal 24 dicembre 2014 fino al 2 giugno 2015
Circa centoventi opere, come sempre magnifiche, rare, internazionali, musicano questo affascinante racconto sinfonico. “Tutankhamon, Caravaggio, Van Gogh. La sera e i notturni dagli Egizi al Novecento”, questo il titolo di questo poema che inizia lungo il Nilo, dove si sedimenta l’idea della notte del mondo, oltre il mondo. Il tema è la notte e l’arco temporale è sbalorditivo, di oltre tre millenni. E’ la notte abitata nel ventre delle Piramidi narrata da reperti che, da soli, valgono il viaggio a Vicenza. Dal Museum of Fine Arts di Boston giunge per la prima volta in Italia un nucleo di tesori egizi stupefacenti: dal corredo della Regina Hetherphes, al celeberrimo volto di Tutankhamen re bambino sino ai Ritratti del Fayum, quando Egitto e Roma si avvicinano, a partire dalla fine del I secolo d. C.
Segue un poema ancora più grandioso fatto di dipinti-capolavoro. Si parte dal Cinquecento e dal Seicento, dai grandi veneti, lombardi e emiliani: Tiziano, Lotto, Tintoretto, Caravaggio, Correggio, Carracci, per affacciarsi su Rubens o Elsheimer o De La Tour , El Greco, olandesi come Rembrandt e Van Honthorst, fino ai pittori del Settecento, ai preromantici, a Canaletto, Guardi. Poi la pittura americana, con un occhio particolare alle meraviglie di Church e via via fino a Hopper. In ambito francese Millet, Corot, Courbet e, tra gli impressionisti Whistler dapprima e poi Manet, Cézanne, Pissarro, Monet, Gauguin e infine Van Gogh. A lui sarà riservato un omaggio particolare: 10 opere “da museo”, tant’è che a concederle sono il Van Gogh Museum di Amsterdam e il Kröller-Müller Museum di Otterlo, vale a dire i due templi dell’arte di Vincent. Il suo celeberrimo “Sentiero di notte in Provenza” è stato, non a caso, scelto come immagine della mostra.
Ma il percorso ideato da Goldin traguarda anche Van Gogh e l’Ottocento e, passando per l’emozione di Böcklin, conduce la mostra verso il nuovo secolo per incontrare Matisse prima e Bonnard poi, sperimentando molte incursioni dentro l’opera di alcuni strepitosi pittori di metà Novecento, da De Staël a Rothko a Bacon, fino a un pittore americano straordinario, scomparso nel 2009, qual è Andrew Wyeth.
“A testimoniare – annota Goldin – il senso di una notte che non è più soltanto il risultato di un vedere fisico e riproduttivo, ma interiore e determinato dalla profondità psicologica, del sogno e della memoria. In una mostra che, come dice il titolo, vuole unire in un altrimenti impossibile incontro, il sentimento che scaturisce dalla fierezza del viaggio notturno di Tutankhamen e dallo straziato viaggio sotto la luna e le stelle di Vincent van Gogh. Quando la notte è la rappresentazione della vita, il suo limite e insieme il suo culmine che si oltrepassa nello spazio del tempo”.
22 tra reperti e statue egiziane, rinvenute all’interno delle piramidi, compongono la prima sezione, indugiando sul senso della notte eterna e spirituale, tipica in quella cultura. Al centro la testa del re bambino, Tutankhamon. Tanti capolavori del Cinquecento e del Seicento ornano la seconda sezione. Da Giorgione a Caravaggio, da Tiziano a El Greco, da Tintoretto a Poussin, scrutando nel seducente contesto degli ambienti notturni, con la vita di Gesù Cristo dalla nascita alla crocifissione e alla deposizione.
16 fogli in tutto arricchiscono la terza sezione sfiorando il top dell’incisione in ogni tempo. In una sala Rembrandt, con opere sulla religiosità, e Piranesi con le famose immagini delle Carceri entrano in competizione. Il paesaggio domina la quarta sezione, dall’inizio del tramonto al levarsi della luna e le stelle, dal periodo romantico fino all’impressionismo, tempo della natura serale e notturna.
Il Novecento entra nella quinta sezione, in primis per la debordante e sconvolgente onda dell’astrattismo americano, da Morris Louis a Rothko, sperimentando l’intimità della notte particolarmente dal lato psicologico. L’ultima sezione che lascia senza respiro, riassume gli argomenti trattati ostentando capolavori indimenticabili, da Bacon a Gauguin, Cézanne, Van Gogh, fino a Caravaggio.
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